Tema: “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13-14)
Inno: Lumière du Monde (Luce del mondo)
Come il sale condisce e conferisce gusto ai cibi, così il santo Papa ricordò ai giovani che “(…) mediante il battesimo, tutto il nostro essere è stato profondamente trasformato, perché “condito” con la vita nuova che viene da Cristo”. Usare il sale è un modo per insaporire, ma anche per conservare il cibo, così il nostro battesimo: conferisce identità al cristiano, la consolida nel tempo, rendendolo capace di comprendere e rispondere alla chiamata di Dio. Il Papa invitò i giovani a scoprire la storia della Chiesa e le radici cristiane della civiltà e a seguire i testimoni della fede, in vista della vita di apostolato a cui ogni cristiano deve aspirare. Anche la luce ha un potente portato evocativo riconducibile alla vita quotidiana e alla storia dell’intera umanità. Il senso che il Papa dette al simbolo della luce nella vita dei tanti giovani presenti a Toronto, è entrato da anni nel lessico e nella cultura del popolo della GMG. Egli infatti, ricordando il timore dell’uomo del buio della notte e la sua trepidante attesa del chiarore del mattino, consegnò alla storia un’immagine simbolo dei giovani delle GMG, essere “sentinelle del mattino”, coloro “(…) che annunciano l’avvento del sole che è Cristo risorto”. La santità è la prospettiva che san Giovanni Paolo II propose ai giovani, perché “(…) la santità dà senso pieno alla vita, rendendola riflesso della gloria di Dio”.
Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)
Inno: Esperança do Amanhecer (L’Alba della speranza)
La GMG del 2013 fu l’occasione che permise al mondo di conoscere più da vicino Papa Francesco, il nuovo pastore della Chiesa cattolica, che sottolineò subito disponibilità e l’accoglienza che Gesù riserva a chiunque, purché il cuore sia aperto e disposto all’incontro con Lui. Una vita caratterizzata dall’amore, la pazienza e l’attesa, è alla base delle modalità da seguire per costruire una società diversa e migliore, quella auspicata da Papa Paolo VI in chiusura del Concilio Vaticano Nel messaggio scritto da Papa Ratzinger, egli cita un altro Papa, Montini, per dare attualità e ancora più corpo e sostanza al messaggio della GMG: ”(…) siete voi che raccoglierete la fiaccola dalle mani dei vostri padri (…). Siete voi che, raccogliendo il meglio dell’esempio e dell’insegnamento dei vostri genitori e dei vostri maestri, formerete la società di domani: voi vi salverete o perirete con essa». L’invito è quindi a costruire una società migliore, capace di dare il giusto e limitato peso al materialismo e riconoscere l’assoluto valore dell’amore, unica via sulla quale costruire l’unione tra le persone, “(…) è in gioco la salvezza dell’umanità e la salvezza di ciascuno di noi”. Ed ecco quindi l’esortazione finale: ”(…) non dimenticate mai che il primo atto di amore che potete fare verso il prossimo è quello di condividere la sorgente della nostra speranza: non temete di proporre ai vostri coetanei l’incontro con Cristo. Invocate lo Spirito Santo: Egli vi guiderà ad entrare sempre più nella conoscenza e nell’amore di Cristo e vi renderà creativi nel trasmettere il Vangelo”.
Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)
Inno: Błogosławieni miłosierni (Misericordia e perdono)
Cari giovani, finalmente ci incontriamo!”. Sono le prime parole che Papa Francesco rivolge a 700mila giovani della GMG, nella spianata di Blonia a Cracovia, ringraziandoli per “questa calorosa accoglienza”. Il Pontefice rende omaggio a San Giovanni Paolo II, “in questa sua terra natale”, che “ha sognato e ha dato impulso a questi incontri. Dal cielo, ci accompagna nel vedere tanti giovani appartenenti a popoli, culture e lingue così diverse, con un solo motivo: celebrare che Gesù è vivo in mezzo a noi”. In uno dei passaggi fondamentali Papa Francesco si è soffermato sulla forza dei giovani che «si oppongono ai quietisti, a quelli che non hanno voglia di cambiare. Ma i giovani vogliono cambiare? Non si sente, ditelo, sì, i giovani possono cambiare». Oltre un milione e mezzo di giovani di tutto il mondo e di fedeli polacchi fanno partecipano alla Veglia e alla Messa di chiusura della GMG sulla grande spianata di Wieliczka. Il papa apre la Veglia del sabato riprendendo le affermazioni di un ragazzo siriano, Rand, che ha partecipato alla GMG e ha chiesto di pregare per il suo paese. “Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio,vincere la violenza con più violetta, vincere il terrore con più terrore. La nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, comunione, famiglia”.
Nell’Omelia della Messa, il Papa invia i giovani nel mondo, come discepoli e testimoni della misericordia di Dio, forti di questa esperienza e con il Vangelo di Gesù come “navigatore” sulle strade della vita. “Potranno giudicarvi dei sognatori”, ma “la Chiesa oggi vi guarda, il mondo vi guarda”. No ai “giovani-divano” e alla “divano-felicità”, sì a “giovani con le scarpe”. “Installate bene la connessione più stabile”, la memoria di Dio “non è un disco rigido”.
Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)
Inno: Hágase en mí, según tu palabra (Sia di me secondo la tua parola)
“Cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”. Sono le parole del Papa nell’omelia della Messa conclusiva della Gmg di Panama, alla presenza di oltre 700mila giovani. “Gesù vi convoca e vi chiama ad alzarvi in piedi e realizzare il sogno con cui il Signore vi ha sognato”. Francesco ha insistito proprio sul rapporto tra presente e futuro. Rivolgendosi ai ragazzi, li ha messi in guardia dal considerare la vita come una promessa “che vale solo per il futuro e non ha niente a che vedere col vostro presente”. “Come se essere giovani – ha aggiunto – fosse sinonimo di “sala d’attesa” per chi aspetta il turno della propria ora.
E nel “frattanto” di quell’ora, inventiamo per voi o voi stessi inventate un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto ben assicurato”. Per il Papa questa è la “finzione” della gioia. Così vi “tranquillizziamo” e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo “frattanto” i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano “illusioni” rasoterra, piccole e tristi solo perché consideriamo o considerate che non è ancora il vostro adesso; che siete troppo giovani per coinvolgervi nel sognare e costruire il domani”.
Non può e non deve essere così, ha detto il Papa. “Uno dei frutti del recente Sinodo è stata la ricchezza di poterci incontrare e, soprattutto, ascoltare. La ricchezza dell’ascolto tra generazioni, la ricchezza dello scambio e il valore di riconoscere che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che dobbiamo sforzarci di favorire canali e spazi in cui coinvolgerci nel sognare e costruire il domani già da oggi”. Anche la Gmg pertanto, va vissuta in tal modo. “Per tutti questi giorni in modo speciale ci ha accompagnato come una musica di sottofondo il fiat di Maria. Lei non solo ha creduto in Dio e nelle sue promesse come qualcosa di possibile, ha creduto a Dio e ha avuto il coraggio di dire “sì” per partecipare a questo adesso del Signore.
Infine il Papa ha posto la domanda: “Volete vivere la concretezza del suo amore? Il vostro “sì” continui ad essere la porta d’ingresso affinché lo Spirito Santo doni una nuova Pentecoste al mondo e alla Chiesa”.