Stili di vita per una nuova umanità: il IV Convegno sulla Cura del Creato alla Gmg di Lisbona
Più di 400 giovani delegati di Uffici di pastorale giovanile di diverse parti del mondo e membri di associazioni e movimenti internazionali, che sono arrivati a Lisbona per partecipare alla GMG, si sono ritrovati stamattina all’Universidade Católica Portuguesa di Lisbona per partecipare al IV Convegno internazionale sulla cura del Creato.
Con le parole di benvenuto del dott. Gleison De Paula Souza, Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, co-organizzatore dell’evento promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, si è aperta la giornata della GMG dedicata alla riflessione 5 ambiti della vita umana: economia – educazione e vita familiare – risorse naturali – politica – tecnologia.
Come Maria: non indugiare e muoversi in fretta per ila nostra Casa Comune
De Paula Souza ha voluto consegnare tre immagini ai partecipanti: quella del puzzle, quella della squadra e, infine, l’icona di Maria.
“Siamo un tassello di questo bellissimo puzzle, opera delle mani di Dio. Egli ha posto accanto noi tutte le altre creature con le quali siamo profondamente uniti e dalle quali dipende la nostra stessa esistenza” ha detto De Paula Souza a proposito dell’immagine del puzzle. L’immagine della squadra è servita a spiegare che “la battaglia per la salvaguardia del creato non si combatte né si vince da soli. Voi, fate rete. Fate squadra. Sostenetevi a vicenda e scalerete gli ostacoli, anche quelli più impensabili”. Infine, una icona fondamentale per i credenti in Cristo, Maria: “Questo mi consente di ricollegarmi al tema della GMG: ‘Maria si alzò e andò di fretta’. È una chiamata all’azione affinché quanto emergerà da questo convegno non rimanga lettera morta. Ma è soprattutto un invito a non indugiare. Infatti, anche se è cresciuta la sensibilità ecologica delle popolazioni, non basta per modificare le abitudini nocive di consumo, che non sembrano recedere, bensì estendersi e svilupparsi”.
Giovani non rassegnati, ma portatori di speranza per la cura del Creato
Insieme al Segretario del Dicastero, anche il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, Avv. Daniele Bruno, ha salutato tutti con un invito: “Se siete qui è perché avete ben presente che ognuno di voi non è solo il futuro ma, anche e soprattutto, è il presente: è in questo presente che ognuno di voi vive, studia, lavora, ha amici, genitori, un fidanzato o fidanzata… ed è in tutti questi ambienti della vostra vita quotidiana che siete chiamati ad avere uno stile di vita capace di dare testimonianza. Voi testimoniate che non siete rassegnati e abbandonati ad una ‘mistica del magari’ e che volete vivere, sì, nel mondo, ma avendo cura del dono di nostro Signore affidato a tutti noi, il Creato. Ed è in tutti questi ambiti che trasmettete la speranza che questo è possibile”.
L’incontro è continuato con gli interventi del Prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, card. Michael Czerny, sul significato teologico dell’ecologia integrale, al servizio della persona, soprattutto dei più deboli e di Pablo Martinez de Anguita, Università Rey Juan Carlos di Madrid, Spagna, sul tema centrale del rischio che un giovane può correre, ossia quello di perdere la gioia di vivere.
Il Patriarca di Lisbona, Card. Manuel José Macário do Nascimento Clemente, ha salutato tutti i presenti, contento di aprire con questo convegno gli eventi della GMG che inizierà domani, 1 agosto.
Parliamo di stile: quello del Convegno organizzato dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù sulla Cura del Creato – il quarto dopo quelli legati alle Gmg di Rio de Janeiro (2013) Cracovia (2016) e Panama (2019) voleva essere molto concreto: non solo fare in modo che i giovani entrassero nel cuore della Laudato Si’, ma che i pensieri di Francesco diventino per loro gesto quotidiano, abitudine alla cura di ogni cosa e dell’altro.
Per questo sono stati invitati molti esperti da ogni parte del mondo e si sono declinati i lavori in cinque panel che sono entrati nella vita concreta di questi nostri tempi: Stili di vita ed economia: Cambiamento degli stili di vita, della produzione e del consumo; Stili di vita ed educazione dei giovani: Famiglia, amicizia e società; Stili di vita e risorse naturali: Acqua, energia, agricoltura: “Fare in modo che il pianto della Terra e il pianto dei poveri siano ascoltati”; Stili di vita e politica: Affrontare i nuovi conflitti con libertà e responsabilità / operare sulla base di grandi principi e pensare al bene comune a lungo termine; e infine Stili di vita e tecnologia: La tecnologia come modo creativo di prendersi cura della casa comune.
Su questi temi i giovani si sono coinvolti con molta partecipazione ed entusiasmo: “Il primo passo è cercare di avere una relazione molto profonda con Dio” – dice Joanna, relatrice del secondo panel – “Gli ostacoli li abbiamo creati noi, non sono più grandi di noi”, dice con ottimismo e fiducia Milagros, relatrice del terzo gruppo.
“È importante avere una visione sinodale della crisi climatica, il nostro personale punto di vista non è sufficiente”, ribadisce la relatrice del quarto panel. E molti, molti altri spunti di grande interesse.
Le conclusioni sono affidate a S.E. Mons. Claudio Giuliodori, Presidente della Commissione Giovani del Consiglio Conferenze Episcopali Europee. Ha esordito ricordando i 400 dalla nascita del grande pensatore Blaise Pascal, che disse: “L’umanità sta correndo verso il baratro e per non pensare a quello che sta facendo si mette un bel teatrino davanti”. Oggi questi teatrini si moltiplicano, qui oggi abbiamo cercato di rimettere al centro le cose veramente importanti. A partire dalla contemplazione del creato: “Prima di tutto contemplare, avere uno sguardo capace di cogliere la bellezza, cosa che ci libera dalla presunzione di possedere e di dominare. Cogliere l’armonia e la fragilità. Il Creato è una realtà complessa, che ci pone tante domande, in continua trasformazione”. Non possiamo cambiare il passato, ma il presente e il futuro sono nelle mani della nostra libertà e delle nostre scelte. “Abbiamo parlato di stili di vita – ha continuato – come credenti abbiamo uno stilista formidabile, Dio Padre; un modello che è Gesù Cristo; un sarto eccezionale, che cuce la vita di ciascuno sulla propria misura, che è lo Spirito Santo. Da loro dobbiamo prendere il nostro stile di vita”. Con la logica del Vangelo possiamo cominciare a cambiare il nostro stile di vita. Ha ricordato poi tre tappe attraverso le quali iniziare questo cambiamento: il presente, con la Gmg che stiamo vivendo a Lisbona; il Sinodo, che avrà tra i propri temi principali quello della Cura del creato; il Giubileo del 2025, che ci ricorda che ogni tanto bisogna fermarsi e rendere conto a Dio: un tempo di grazia per ripartire, migliorati.
I saluti e i ringraziamenti finali sono della padrona di casa, la Prof.ssa Isabel Capeloa Gil, Rettrice dell’Universidade Católica Portuguesa; “Questa settimana di grazia per Lisbona e per la Chiesa non poteva iniziare in modo migliore. Siamo onorati della scelta che è stata fatta della nostra città per la Gmg e della nostra Università per questo bellissimo incontro.
Qui l’album completo delle immagini: https://www.flickr.com/photos/laityfamilylife/albums/72177720310165032
Un appello per rinnovare la nostra conversione ecologica personale è stato scritto dai partecipanti al Convegno e consegnato da uno di loro a Papa Francesco il 3 agosto, durante l’incontro con i giovani universitari all’Universidade Católica Portuguesa.
