Passaggio di consegne alla Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù

Un significativo incontro è avvenuto il 17 settembre scorso nell’Aula Magna del Dicastero: Marcello Bedeschi, presidente fin dalla sua costituzione della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù – nata nel 1991 come “Fondazione Gioventù Chiesa Speranza” – si è congedato e ha salutato il nuovo Consiglio di Amministrazione – nominato a giugno dal Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il Card. Kevin Farrell – e la nuova presidente, Carmen Aparicio Valls, impegnati nella loro prima riunione.

La Fondazione è nata per sostenere le attività del Dicastero che riguardano i giovani, al fine di “concorrere alla messa in pratica dell’insegnamento del magistero della Chiesa cattolica in ordine alla priorità della pastorale giovanile particolarmente manifestata nelle Giornate Mondiali della Gioventù” e di “promuovere l’evangelizzazione dei giovani e sostenere la pastorale giovanile in tutto il mondo” (Statuto, artt. 1, 2.1).

Marcello Bedeschi, che ha partecipato a tutte le Giornate Mondiali della Gioventù, da Buenos Aires (1987) a Panama (2019), conclude così un appassionato servizio che lo ha portato a essere un referente a livello mondiale nell’ambito dell’organizzazione delle Gmg.

Carmen Aparicio Valls, docente presso la Pontificia Università Gregoriana, ha lavorato per un decennio, negli anni ’90, nella Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici e conosce bene il complesso meccanismo di coordinamento delle Gmg.

Il prossimo appuntamento per il nuovo Consiglio di Amministrazione e per tutti gli amici delle Gmg è fissato per sabato 28 settembre, alle 19, presso il Centro internazionale giovanile San Lorenzo per una Santa Messa di ringraziamento.

Madrid, Spagna (2011)

Data: 16 – 21 agosto 2011

Pontefice: Benedetto XVI

Tema: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr. Col 2,7).

Inno: Firmes en la Fe (Saldi nella Fede)

Gesù non è un bene solo per noi stessi. Nel messaggio si sottolinea quanto, in alcune culture, pur avendo condiviso i valori del vangelo, emerga un’eclissi di Dio, una negazione della fede ricevuta, una strada che porta alla perdita della propria identità. L’esperienza insegna che il mondo senza Dio diventa un “inferno”: prevalgono gli egoismi, le divisioni nelle famiglie, l’odio tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di gioia e di speranza”. Essere radicati, fondati e saldi nella fede sono quindi le tre coordinate che Papa Ratzinger indicò ai giovani, affinché possano ritrovarsi ad aprire e coltivare un dialogo personale con Gesù. L’invito del Papa: vivere e testimoniare la fede giorno per giorno, per “(…) far ritrovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della vita, che nasce dall’incontro con Cristo!”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/documents/gmg_2011_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Sydney, Australia (2008)

Data:  15 – 20 luglio 2008

Pontefice: Benedetto XVI

Tema: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8)

Inno: Receive the Power (Ricevi la Forza)

Il messaggio del Pontefice risultò fortemente evocativo della relazione tra lo Spirito Santo e il credente, segnata dalla testimonianza personale alla verità. Papa Ratzinger chiese espressamente ai giovani di essere “Profeti di una nuova era”, coscienti della continua e attiva presenza nella vita della Chiesa della Terza Persona della Trinità, invitandoli a misurare la qualità della loro fede nello Spirito Santo, richiamando la loro attenzione sull’evento di Pentecoste, sul “Consolatore” promesso da Gesù prima della sua morte in croce. Due le note più significative riferite allo Spirito Santo presentate nel messaggio per la XXIII GMG: Egli è sia Principio di comunione che Rivelatore di verità. Il primo si realizza nella preghiera comune, la chiave di volta per vivere una comunità con “un cuore e un’anima sola”, il secondo chiama il grande san Agostino, il Vescovo d’Ippona, in quanto si riferisce al Signore come il “Maestro interiore”, Egli solo apre alla fede, permettendo all’uomo di viverla ogni giorno in pienezza, spingendolo verso gli altri, accendendo in lui il fuoco dell’amore, rendendolo missionario della carità di Dio. Un cammino che nasce e si fortifica per tramite dei tre importanti sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione e Eucarestia.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/documents/gmg_2008_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Colonia, Germania (2005)

Data:  16 – 21 agosto 2005

Pontefice: Benedetto XVI

Tema: “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2)

Inno: Venimus Adorare Eum (Veniamo ad adorarlo)

Il tema della GMG richiama il posto in cui fu organizzata, nel Duomo di Colonia si trovano infatti le reliquie dei Magi, e come questi sapienti si misero in cammino per incontrare Gesù e adorarlo, così i giovani furono chiamati a imitarne l’esempio, cercando Gesù proprio in un pellegrinaggio, nel posto delle reliquie dei Re Magi. Si trattò così di dare un esempio, di far cogliere ai giovani l’importanza del cercare e del pellegrinare, dell’incontrare e dell’adorare. Fu quindi detto a i giovani di guardare all’esempio dei Magi, alla loro umiltà, tenacia, intelligenza, perseveranza e anche alla loro scaltrezza nel riconoscere l’inganno del “non tornare indietro per la stessa strada”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/documents/gmg_2005_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Rio de Janeiro, Brasile (2013)

Data: 22 – 29 luglio 2013

Pontefice: Francesco

Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)

Inno: Esperança do Amanhecer (L’Alba della speranza)

La GMG del 2013 fu l’occasione che permise al mondo di conoscere più da vicino Papa Francesco, il nuovo pastore della Chiesa cattolica, che sottolineò subito disponibilità e l’accoglienza che Gesù riserva a chiunque, purché il cuore sia aperto e disposto all’incontro con Lui. Una vita caratterizzata dall’amore, la pazienza e l’attesa, è alla base delle modalità da seguire per costruire una società diversa e migliore, quella auspicata da Papa Paolo VI in chiusura del Concilio Vaticano Nel messaggio scritto da Papa Ratzinger, egli cita un altro Papa, Montini, per dare attualità e ancora più corpo e sostanza al messaggio della GMG: ”(…) siete voi che raccoglierete la fiaccola dalle mani dei vostri padri (…). Siete voi che, raccogliendo il meglio dell’esempio e dell’insegnamento dei vostri genitori e dei vostri maestri, formerete la società di domani: voi vi salverete o perirete con essa». L’invito è quindi a costruire una società migliore, capace di dare il giusto e limitato peso al materialismo e riconoscere l’assoluto valore dell’amore, unica via sulla quale costruire l’unione tra le persone, “(…) è in gioco la salvezza dell’umanità e la salvezza di ciascuno di noi”. Ed ecco quindi l’esortazione finale: ”(…) non dimenticate mai che il primo atto di amore che potete fare verso il prossimo è quello di condividere la sorgente della nostra speranza: non temete di proporre ai vostri coetanei l’incontro con Cristo. Invocate lo Spirito Santo: Egli vi guiderà ad entrare sempre più nella conoscenza e nell’amore di Cristo e vi renderà creativi nel trasmettere il Vangelo”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/es/messages/youth/documents/hf_ben-xvi_mes_20121018_youth.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Toronto, Canada (2002)

Data: 18 – 28 luglio 2002

Pontefice: Giovanni Paolo II

Tema: “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13-14)

Inno: Lumière du Monde (Luce del mondo)

Come il sale condisce e conferisce gusto ai cibi, così il santo Papa ricordò ai giovani che “(…) mediante il battesimo, tutto il nostro essere è stato profondamente trasformato, perché “condito” con la vita nuova che viene da Cristo”. Usare il sale è un modo per insaporire, ma anche per conservare il cibo, così il nostro battesimo: conferisce identità al cristiano, la consolida nel tempo, rendendolo capace di comprendere e rispondere alla chiamata di Dio. Il Papa invitò i giovani a scoprire la storia della Chiesa e le radici cristiane della civiltà e a seguire i testimoni della fede, in vista della vita di apostolato a cui ogni cristiano deve aspirare. Anche la luce ha un potente portato evocativo riconducibile alla vita quotidiana e alla storia dell’intera umanità. Il senso che il Papa dette al simbolo della luce nella vita dei tanti giovani presenti a Toronto, è entrato da anni nel lessico e nella cultura del popolo della GMG. Egli infatti, ricordando il timore dell’uomo del buio della notte e la sua trepidante attesa del chiarore del mattino, consegnò alla storia un’immagine simbolo dei giovani delle GMG, essere “sentinelle del mattino”, coloro “(…) che annunciano l’avvento del sole che è Cristo risorto”. La santità è la prospettiva che san Giovanni Paolo II propose ai giovani, perché “(…) la santità dà senso pieno alla vita, rendendola riflesso della gloria di Dio”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/documents/gmg_toronto2002_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Cracovia, Polonia (2016)

Data: 27 – 31 luglio 2016

Pontefice: Francesco

Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)

Inno: Błogosławieni miłosierni (Misericordia e perdono)

Cari giovani, finalmente ci incontriamo!”. Sono le prime parole che Papa Francesco rivolge a 700mila giovani della GMG, nella spianata di Blonia a Cracovia, ringraziandoli per “questa calorosa accoglienza”. Il Pontefice rende omaggio a San Giovanni Paolo II, “in questa sua terra natale”, che “ha sognato e ha dato impulso a questi incontri. Dal cielo, ci accompagna nel vedere tanti giovani appartenenti a popoli, culture e lingue così diverse, con un solo motivo: celebrare che Gesù è vivo in mezzo a noi”. In uno dei passaggi fondamentali Papa Francesco si è soffermato sulla forza dei giovani che «si oppongono ai quietisti, a quelli che non hanno voglia di cambiare. Ma i giovani vogliono cambiare? Non si sente, ditelo, sì, i giovani possono cambiare».
Oltre un milione e mezzo di giovani di tutto il mondo e di fedeli polacchi fanno partecipano alla Veglia e alla Messa di chiusura della GMG sulla grande spianata di Wieliczka.
Il papa apre la Veglia del sabato riprendendo le affermazioni di un ragazzo siriano, Rand, che ha partecipato alla GMG e ha chiesto di pregare per il suo paese. “Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio,vincere la violenza con più violetta, vincere il terrore con più terrore. La nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, comunione, famiglia”.

Nell’Omelia della Messa, il Papa invia i giovani nel mondo, come discepoli e testimoni della misericordia di Dio, forti di questa esperienza e con il Vangelo di Gesù come “navigatore” sulle strade della vita. “Potranno giudicarvi dei sognatori”, ma “la Chiesa oggi vi guarda, il mondo vi guarda”. No ai “giovani-divano” e alla “divano-felicità”, sì a “giovani con le scarpe”. “Installate bene la connessione più stabile”, la memoria di Dio “non è un disco rigido”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/content/francesco/it/travels/2016/outside/documents/papa-francesco-polonia-2016.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Panama City, Panama (2019)

Data: 23 – 28 gennaio 2019

Pontefice: Francesco

Tema: “Andate e fate discepoli tutti i popoli !” (Mt 28,19)

Inno: Hágase en mí, según tu palabra (Sia di me secondo la tua parola)

“Cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”.  Sono le parole del Papa nell’omelia della Messa conclusiva della Gmg di Panama, alla presenza di  oltre 700mila giovani. “Gesù vi convoca e vi chiama ad alzarvi in piedi e realizzare il sogno con cui il Signore vi ha sognato”. Francesco ha insistito proprio sul rapporto tra presente e futuro. Rivolgendosi ai ragazzi, li ha messi in guardia dal considerare la vita come una promessa “che vale solo per il futuro e non ha niente a che vedere col vostro presente”. “Come se essere giovani – ha aggiunto – fosse sinonimo di “sala d’attesa” per chi aspetta il turno della propria ora.

E nel “frattanto” di quell’ora, inventiamo per voi o voi stessi inventate un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto ben assicurato”. Per il Papa questa è la “finzione” della gioia. Così vi “tranquillizziamo” e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo “frattanto” i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano “illusioni” rasoterra, piccole e tristi solo perché consideriamo o considerate che non è ancora il vostro adesso; che siete troppo giovani per coinvolgervi nel sognare e costruire il domani”.

Non può e non deve essere così, ha detto il Papa. “Uno dei frutti del recente Sinodo è stata la ricchezza di poterci incontrare e, soprattutto, ascoltare. La ricchezza dell’ascolto tra generazioni, la ricchezza dello scambio e il valore di riconoscere che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che dobbiamo sforzarci di favorire canali e spazi in cui coinvolgerci nel sognare e costruire il domani già da oggi”.
Anche la Gmg pertanto, va vissuta in tal modo. “Per tutti questi giorni in modo speciale ci ha accompagnato come una musica di sottofondo il fiat di Maria. Lei non solo ha creduto in Dio e nelle sue promesse come qualcosa di possibile, ha creduto a Dio e ha avuto il coraggio di dire “sì” per partecipare a questo adesso del Signore.

Infine il Papa ha posto la domanda: “Volete vivere la concretezza del suo amore? Il vostro “sì” continui ad essere la porta d’ingresso affinché lo Spirito Santo doni una nuova Pentecoste al mondo e alla Chiesa”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/content/francesco/it/travels/2019/outside/documents/papa-francesco-gmg-panama-2019.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Roma, Italia (2000)

Data: 15 – 20 agosto 2000

Pontefice: Giovanni Paolo II

Tema: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv, 1,14)

Inno: Emmanuel

La speranza di vedere abitare Gesù in mezzo al suo popolo, è stato qualcosa di realmente avvertibile soprattutto nella notte della veglia, quando tra fuochi, sacchi a pelo e tende, risuonarono preghiere in tutte le lingue del mondo, sui prati e i lievi declivi della spianata di Tor Vergata, sotto un cielo notturno limpido e pieno di stelle, sembrava fosse stato adagiato un enorme tappeto fatto di luci e suoni, tutti incredibilmente sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, in una sorta di armonia generale che prendeva tutti e tutto. Il tema della GMG scelto da Giovanni Paolo II, si poteva quindi cogliere con chiarezza nello spirito: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv, 1,14). Più di due milioni e mezzo di giovani risposero all’invito del Papa: “(…) Se credete che Cristo ha rivelato l’amore del Padre per ogni creatura, non potete non porre ogni sforzo per contribuire all’edificazione di un mondo nuovo, fondato sulla potenza dell’amore e del perdono, sulla lotta contro l’ingiustizia ed ogni miseria fisica, morale, spirituale, sull’orientamento della politica, dell’economia, della cultura e della tecnologia al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale”. Un mondo difficile, ma nel quale, con l’aiuto della grazia, è possibile costruire una civiltà nuova perché “(…) l’ultima parola appartiene alla vita e all’amore, perché Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, affinché noi potessimo abitare in Lui” perché Gesù è stato donato totalmente da Dio all’uomo “(…) per ottenere ad essi, con la sua morte, la riconciliazione”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/years/gmg_2000_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.

Parigi, Francia (1997)

Data: 19 – 24 agosto 1997

Pontefice: Giovanni Paolo II

Tema: “Rabbì, dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1,38-39)

Inno: Maitre et Seigneur (Maestro e Signore)

Si trattò di una sfida più difficile delle altre, perché il Papa chiamò i giovani a radunarsi nel cuore dell’Europa, nella patria della laicità, la terra che ha visto l’affermazione di forze decisamente anticlericali anche se al servizio dei valori di libertà, fraternità e uguaglianza, cari e irrinunciabili allo stesso cristianesimo. La risposta fu chiara: in occasione della GMG si formò una vera e propria catena umana di giovani, che si presero per mano “circondando” letteralmente Parigi con un grande abbraccio lungo 36 km. Nel suo messaggio il Pontefice volle sottolineare che, nonostante tutto può cambiare e trasformarsi intorno a noi, la Parola di Dio rimane fedele a stessa, non muta, passa attraverso la storia, incontrandola e fecondandola, giungendo fino al pieno compimento di ciò che afferma. “Quando si ha a che fare con Lui, la domanda viene sempre capovolta: da interroganti si diventa interrogati, da «cercatori» ci si scopre «cercati»; è Lui, infatti, che da sempre ci ama per primo (Cfr. 1Gv 4,10). Questa è la fondamentale dimensione dell’incontro: non si ha a che fare con qualcosa, ma con Qualcuno, con «il Vivente». I cristiani non sono i discepoli di un sistema filosofico: sono gli uomini e le donne che hanno fatto, nella fede, l’esperienza dell’incontro con Cristo (Cfr. 1 Gv 1, 1-4)”. È quindi Gesù che prende l’iniziativa, questa sottolineatura è determinante per capire “Il dove abiti ?”, tema della GMG. Le parole del Papa sono quelle di un padre che esorta i figli a fare un passo verso qualcosa di importante nel quale riporre fiducia: “Non abbiate paura di avvicinarvi a Lui, di varcare la soglia della sua casa, di parlare con Lui faccia a faccia, come ci s’intrattiene con un amico (Cfr. Es 33, 11). Non abbiate paura della «vita nuova» che Egli vi offre (…) Gesù è un amico esigente che indica mete alte, chiede di uscire da se stessi per andargli incontro, affidando a Lui tutta la vita: «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» (Mc 8, 35). Questa proposta può apparire difficile e in alcuni casi può far anche paura. Ma – vi domando – è meglio rassegnarsi ad una vita senza ideali, ad un mondo costruito a propria immagine e somiglianza, o piuttosto cercare generosamente la verità, il bene, la giustizia, lavorare per un mondo che rispecchi la bellezza di Dio, anche a costo di dover affrontare le prove che questo comporta ? Abbattete le barriere della superficialità e della paura! Riconoscendovi come uomini e donne «nuovi»”.

Tutti gli interventi del Santo Padre: https://www.vatican.va/gmg/years/gmg_1997_it.html

Sintesi rielaborata sulla base della scheda pubblicata da frontierarieti.com, organo della Diocesi di Rieti.